Stadia: Rise and Fall - Atto III: Gli ultimi giorni e la fine

 

ATTO III: gli ultimi giorni e la fine


Seguire Stadia nel 2022 è stato faticoso, pochissime nuove notizie e tutte che facevano presagire male. A partire da febbraio quando Stadia ha proposto a molte software house di usare la propria piattaforma per pubblicare in esclusiva DEMO dei loro giochi maggiori. Oppure quando a maggio il Google Store ha rimosso il tab dedicato a Stadia, sostituendolo a quello dei suoi nuovi auricolari. Così, senza colpo ferire, senza un avviso.

Durante l'estate si susseguivano rumor di imminente chiusura, ma pochi ci hanno dato troppo peso. Un po' perchè rumor del genere escono su quasiasi piattaforma, un po' perchè erano già anni che molti si aspettavano una chiusura e un rumor in più non faceva molta differenza.

E arriviamo a fine settembre 2022, all'annuncio ufficiale della chiusura effettuato sui social da Phil Harris. Google avrebbe interrotto immediatamente la vendita di abbonamenti Pro e tutti i servizi di Stadia sarebbero stati spenti a gennaio 2023.

 L'annuncio è arrivato un po' dal nulla, non tanto per l'utenza ma più per chi con Stadia ci lavorava. Alcuni developer avevano la pubblicazione del gioco programmata per pochi giorni dopo, altri per qualche mese dopo... tutto annullato senza comunicazione, alcuni addirittura hanno saputo della chiusura dai siti online.


E lì è partita la follia finale. Google ha annunciato che per la chiusura avrebbe rimborsato TUTTI quelli che avevano comprato il Founder's Pack o il solo controller (senza doverli restituire) e avrebbe rimborsato TUTTI i giochi acquistati. L'unica cosa che non avrebbe rimborsato sarebbe stato l'acquisto di abbonamenti Pro, ma chi aveva un abbonamento Pro attivo al momento dell’annuncio avrebbe potuto continuare a giocare i giochi gratuiti riscattati fino alla chiusura del servizio. Quindi chi ha comprato un gioco e poi abbandonato la piattaforma avrebbe ricevuto un rimborso totale, mentre chi era un utente fidelizzato che magari si è fatto anni a pagare l'abbonamento Pro (che ricordiamo era l'unico modo di giocare in 4K, senza contare giochi gratuiti) non ha ricevuto nessun rimborso. E chi magari aveva saltato un mese di Pro in quel momento non avrebbe più potuto giocare i suoi giochi riscattati dato che non era più possibile rinnovare l’abbonamento. Immaginate che contentezza tra gli utenti Pro di Stadia.

 

Gli ultimi mesi di Stadia sono stati tragicomici ai livelli dei primi, le performance hanno cominciato a calare ulteriormente dato che i server sono stati piano piano trasferiti ad altri progetti (ma questo trasferimento era già iniziato a fine 2021 senza dire nulla a nessuno, zitti zitti), alcuni giochi avevano smesso di funzionare o di farti accedere già da prima della chiusura e non ci sono state nuove pubblicazioni sulla piattaforma. Tutte cose che avevano invece assicurato funzionanti al 100% fino alla data di effettiva chiusura. Alcuni giochi avevano offerto all'utenza di far migrare i propri salvataggi su altre piattaforme o addirittura una copia del gioco gratis altrove, ma per farlo bisognava loggarsi un'ultima volta sul gioco su Stadia per selezionare l'opzione, e nella maggior parte dei casi questo non è stato possibile per i motivi suddetti.

 In realtà dall'annuncio della chiusura UN gioco nuovo è stato pubblicato: un clone di snake leggermente più elaborato, sviluppato internamente dai developer di Stadia ancora prima dell'apertura iniziale del servizio per testarne le performance, una sorta di tester per sviluppatori. E ovviamente in quello stato dei server era quasi ingiocabile, pensate a giocare a snake con un lag di un secondo sui comandi.

 


Ironico il fatto che a ottobre 2022, poco dopo aver annunciato la chiusura di Stadia, Google ha presentato i suoi nuovi Chromebook fatti apposta pensando al cloud gaming, in collaborazione con Acer, Asus e LeNovo.


Un altra beffa, per il consumatore, è che la chiusura è arrivata così improvvisamente per alcuni developer che avevano sviluppato (o stavano sviluppando) un gioco esclusivo per Stadia non avevano risorse per convertire il gioco su altre piattaforme, decretando la bancarotta di quella piccola software house e la perdita di un gioco che non sarà mai più giocabile in futuro. E' questo il caso di Outcasters, che attualmente rimane perso per sempre, mentre fortunatamente Gylt, altra esclusiva, sembra che in futuro verrà portato quantomeno su PC. 


Arriviamo infine al fatidico 18 Gennaio 2023 con la chiusura di Stadia. Molti utenti sui social hanno comunque voluto ringraziare Stadia per il servizio, alcuni con molta amarezza perchè per loro ha sempre funzionato alla grande ma è stata la stessa Google a non averci creduto dall’inizio. A causa di mancanza di chiarezza e zero pubblicità dopo il lancio, molta gente non sapeva che il servizio base fosse gratuito e si poteva comunque giocare ai giochi free senza pagare nulla. Ma nonostante il servizio di base gratuito, in fase di registrazione bisognava inserire obbligatoriamente un numero valido di carta di credito, tagliando fuori dei potenziali utenti che avrebbero provato inizialmente il servizio su giochi free e che avrebbero magari comprato in seguito qualche gioco o dei DLC.

 


Ma possiamo chiudere con una nota positiva: appena prima della chiusura finale di Stadia è stato rilasciato un tool gratuito che fa funzionare il controller dedicato di Stadia come un normale controller Bluetooth, in modo da poter essere usato su qualsiasi altra piattaforma.

Stadia è morta, non certo perchè il cloud gaming sia un fallimento ma per una gestione aziendale troppo blanda e casuale, scelte sbagliate accompagnate da un disinteresse totale e poca lungimiranza. Poteva funzionare molto meglio con pochi accorgimenti in più e diversi, e soprattutto seguendo il progetto.

Ma credo che il fallimento sia partito già dall'annuncio iniziale: hanno voluto mettersi in gioco come competitor di aziende che producono console fisiche già affermate da decenni. Un utente fidelizzato difficilmente cambierà piattaforma se non ha vantaggi davvero consistenti, e soprattutto non lo farà subito al lancio ma vedrà come si evolve la nuova piattaforma nel tempo prima di fare il grande passo. Se dopo un anno già si vede che la piattaforma perde pezzi, gli utenti rimangono dove sono e dove si trovano i loro amici.

Un vero peccato, il tonfo di Stadia verrà ricordato per anni come occasione sprecata. Inoltre, una console fallita si lascia dietro hardware e giochi che possono essere recuperati, apprezzati, rimpianti (Sega Dreamcast, 3DO, Philips Cd-i). Una piattaforma online che sparisce, invece, è condannata a venire dimenticata non lasciando dietro nulla. A parte qualche controller riadattato, certo.

Addio Stadia. Sipario.

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