Silent Hill Downpour (Ps3, X360), l'ingloriosa fine di una saga

Buongiorno belle personcine galeotte, oggi finiamo la saga dei post su Silent Hill parlando dell'ultimo capitolo uscito, ovvero Downpour.

Uscito nel 2012 per Ps3 e Xbox360, Silent Hill Downpour è pubblicato da Konami ma sviluppato dalla Vatra Games, una casa di produzione della Repubblica Ceca.


Vestiamo i panni di Murphy Pendelton, un carcerato che corrompe una guardia (che il gioco ci fa immediatamente capire che è il "cattivo") per riuscire ad accedere all'isolamento e uccidere un altro detenuto mentre apprendiamo da un'altra guardia (che il gioco fa di tutto per farci capire che è il "buono") che gli sta per essere concessa la buona condotta. Anni dopo Murphy, ancora incarcerato, sta per essere trasferito presso una struttura penitenziaria gestita da una ragazza che evidentemente ce l'ha con lui per qualche motivo, ma nel viaggio per raggiungere il nuovo carcere il furgone che lo trasporta subisce un incidente proprio mentre stanno passando per Silent Hill e Murphy si trova libero ma inghiottito negli incubi della cittadina, e dovrà fare di tutto pur di uscirne.


Questo il riassunto, ma neanche troppo riassunto, della trama dei primi 10 minuti di gioco. E partiamo con il primo problema del gioco: in questi 10 minuti si capisce la quasi totalità della trama e dove il gioco andrà a parare, durante tutto l'arco del gioco ci arriveranno solo piccoli particolari in più che aggiungono comunque poco o nulla alla situazione e nell'ultima mezz'ora ci verrà confermato quello che avremo capito già dall'inizio. Il gioco è praticamente incentrato su "Murphy deve scappare" e pochissimo sulle motivazioni e sui fatti.


Senza poi contare la narrazione inconsistente: per fare un esempio all'inizio del gioco sembra che Murphy sia ossessionato e perseguitato dai corvi, li vede ovunque e se ne spaventa sempre con grande enfasi. Inspiegabilmente, a metà gioco questa ossessione verso i corvi sparisce come spariscono i corvi stessi, e vediamo che invece Murphy si concentra sull'uomo in carrozzella, che nella prima metà del gioco è completamente assente se non per un paio di riferimenti.


E finora ho parlato solo della trama, che non è certo l'unico problema del gioco.

Ad esempio le musiche di questo gioco non sono più affidate ad Akira Yamaoka, storico composer della serie, e si sente tantissimo il cambio di registro. Non che il nuovo compositore non sia bravo, ma Yamaoka è decisamente su un altro livello e sa catturare ed esprimere le atmosfere di Silent Hill come nessun altro.


Un altro grosso punto dolente è il gameplay, diventato quasi totalmente action e anzi abbiamo tasti dedicati alla schivata, al lancio di armi e oggetti, oltre a quelli di attacco e mira. Murphy può anche attaccare efficacemente a mani nude, tanto per rimarcare la natura prettamente action del gioco. Inoltre la mappa, l'inventario e le schermate informative sono state relegate ad una scatola di sottomenu poco facilmente accessibili, rendendo la consultazione macchinosa e poco immediata. Questo unito al fatto che in certi punti del gioco si ha la possibilità di esplorare quasi liberamente tutta la mappa per fare missioni secondarie (e sulla loro consistenza e rilevanza stendiamo un velo pietoso), sembra che i programmatori abbiano fatto di tutto per impedire al giocatore di avere una buona esperienza di gioco.


E che dire dell'iconica versione "alternativa" dei vari luoghi che visitiamo? Questa si presenta molto sporadicamente nel gioco e solo per introdurre la meccanica del mostro invincibile che ti rincorre e del protagonista che deve scappare in un labirinto circolare con una via di uscita che va trovata a tentativi. Una meccanica davvero brutta che prende a piene mani da quella di Silent Hill Shattered Memories, ma se in quel capitolo era giustificata dal fatto che non combattevamo, qui stona ed è solo frustrante e nient'altro.


L'unica cosa che mi sento di salvare del gioco è che prima o poi Downpour finisce.

E con questo finisce anche il nostro excursus sulla saga di videogiochi horror a cui sono più legato e che inevitabilmente, con quest'ultimo capitolo, mi ha lasciato l'amaro in bocca. Speriamo che il remake del secondo capitolo faccia abbastanza successo da invogliare Konami a rinsavire, ma ci spero poco.



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