Buongiorno belle personcine portatili, per il post della domenica vorrei parlarvi delle console portatili a cristalli liquidi, con un focus sulle due aziende produttrici più grosse.
Nintendo prese ispirazione da alcuni giochi proposti da Mattel e realizzò nel 1980 i suoi primi Game & Watch: erano dei dispositivi a 4 bit delle dimensioni simili a calcolatrici portatili, con al centro uno schermo e due tasti azione. Il nome deriva dal fatto che oltre al videogioco era presente anche un orologio (e con versioni successive si integrò anche una sveglia).
Il funzionamento era molto semplice, a schermo si vedevano segmenti preimpostati e il giocatore aveva un controllo molto limitato sull'azione. Ad esempio il primo gioco fatto è stato Ball, deve si vede un giocoliere che fa volare delle palline da una mano all'altra. Il giocatore può semplicemente scegliere se lasciare le braccia in posizione centrale, spostarle di una posizione più a destra o di una posizione più a sinistra.
Il gigantesco successo del formato porterà Nintendo a produrre sempre più giochi e a cambiare presto formato, si comincerà ad allargare lo schermo, poi verranno introdotti dei dispositivi a conchiglia con doppio schermo e una croce direzionale e questo permetterà giochi più complessi come dei (raffazzonati) porting da sala giochi, come per esempio Donkey Kong.
Nintendo smetterà di produrre i Game & Watch nel tardo 1991, dopo ben 11 anni e in piena era 16-bit.
Un altro grosso competitor sul mercato era Tiger Electronics. Cominciò a produrre videogiochi portatili con schermo LCD nel 1982, proponendo titoli non dissimili da quelli di Nintendo.
Anche in questo caso ci fu una evoluzione ma non tanto in fretta quanto Nintendo. Il punto di forza di Tiger però furono le licenze acquisite e ben presto i propri videogiochi vennero esportati in tutto il mondo.
Nei primissimi anni 90 nei negozi di giocattoli italiani arrivano i videogiochi Tiger, importati da Gig.
Erano console portatili a cristalli liquidi di dimensioni ridotte, con schermo monocromatico e un singolo gioco al loro interno.
Hanno avuto un grosso successo anche da noi, grazie anche ad una pubblicità che per chi non capiva come funzionassero, era parecchio ingannevole: millantavano di portare i giochi da sala giochi nella tua tasca, quando era ovvio che queste versioni erano molto semplificate e adattate al tipo di console.
Personalmente possedevo quello di Megaman 2 e non avendo mai visto il gioco originale, devo dire che non era male: si eliminava quasi del tutto la parte di platforming e c'era solo una sorta did lungo corridoio dove apparivano vari nemici da abbattere, ma alla fine c'erano i vari boss con le diverse armi e una volta sconfitti si potevano usare le armi contro altri nemici o boss. Mi ci sono divertito parecchio e sono anche riuscito a portarlo a termine (ovviamente non c'era nessuna cutscene, nessuna storia o scritta, solo un "game over" una volta battuto l'ultimo boss).
Se Nintendo ha puntato sull'originalità, Tiger aveva dalla sua dei titoli molto di richiamo: i giochi più famosi delle console e da sala giochi (Sonic, Golden Axe, Marble Madness, Ninja Gaiden, Street Fighter) ma anche su licenza dei film o cartoni animati di maggior successo del momento (Terminator, La Sirenetta, Robocop, Topolino, Taz-Mania).
Le vendite sono andate molto bene anche in America, tanto che l'azienda Tiger sul finire degli anni 90 è stata assorbita da Hasbro.
E giusto un paio di anni fa Hasbro ha riportato in vendita alcuni dei videogiochi Tiger: Sonic 3, X-Men, Transformers e La Sirenetta, venduti a 15 dollari l'uno.
Tiger è andata anche oltre, rilasciano console sempre a cristalli liquidi ma dotate di cartucce... ma questo sarà argomento per un'altra volta.








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