Monkey Island 2: La vendetta di LeChuck

 Nel dicembre 1991, esce per la LucasArts il gioco di avventura Monkey Island 2: Le Chuck's Revenge per piattaforma Amiga e PC. 


Cercherò di essere obiettivo.

E' la migliore avventura grafica mai creata.

Ecco.

Migliorando ed elaborando quello che era stato il primo Monkey Island, in questo secondo capitolo Ron GIlbert si riconferma un maestro del genere e riesce a fare un seguito diretto sensato e infarcito di citazioni senza comunque risultare stucchevole. Guybrush si presenta più adulto, con una barbetta e un vestito da pirata, pronto a bullarsi dei propri successi contro Le Chuck nel capitolo precedente. Vedremo ritornare personaggi conosciuti e faremo la conoscenza di nuovi personaggi, tutti memorabili e nessuno sano di mente.


Andremo alla ricerca del più famoso tesoro nella zona delle tre isole, Big Whoop, e per trovarlo passeremo attraverso a embarghi ingiusti, ricerche rocambolesche, bambole voodoo, amori perduti e ritrovati, epiche gare di sputi, scheletri ballerini, cani tascabili, se questo è un cinque questo cos'è, naufraghi filosofici, scimmie a tre teste, zombie.


Una grossa novità sta nel comparto tecnico audio, è infatti uno dei primissimi giochi ad utilizzare una musica adattiva. Questo significa che, ad esempio, mentre saremo su Scabb Island sentiremo il tema sonoro dell'isola, ma ogni volta che entreremo in un nuovo luogo dell'isola il tema si modificherà nei toni e nella cadenza, pur rimanendo lo stesso. Questo contribuisce a creare omogeneità agli ambienti e ai nostri spostamenti.

In questo gioco è ancora più palese lo stile di narrazione e soprattutto il modo che ha Ron Gilbert di intendere gli enigmi nei suoi giochi: ci sarà sempre un obiettivo principale ben chiaro (ad esempio, ottenere una bambola voodoo) suddivisi in obiettivi minori (trovarne gli ingredienti). In questo modo il giocatore può dedicarsi ad un sotto-obiettivo alla volta e se rimane bloccato da un enigma non significa che è impossibilitato a continuare, ma può dedicarsi ad un altro obiettivo mentre pensa alla soluzione del precedente.


Il finale è qualcosa che ha lasciato i giocatori e i fan della serie con il fiato sospeso, lasciando al giocatore l'interpretazione di quello che è successo, anche se è abbastanza chiaro quello che intendesse dire Ron Gilbert. E con questo gioco si apre la saga del post- credit, ovvero una volta finiti i titoli di coda, il gioco ci suggerisce varie cose da fare invece che stare al computer. Come lavare l'auto. O portare a spasso il cane. O imparare una nuova lingua. O insegnare al proprio cane a rotolarsi a comando.


Non riesco a rimanere obiettivo, questo Monkey Island 2 è stata la prima avventura grafica a cui abbia giocato per intero e quella che più mi è rimasta nel cuore, è diventata il mio punto di riferimento per i giochi successivi, non solo della saga ma in generale. Mi sono appassionato alle avventure grafiche proprio per ritrovare le sensazioni che ho provato giocando a questo titolo.

Per quanto mi riguarda, se doveste giocare uno e un solo gioco del genere, vi indicherei questo senza esitazione.


Giocatelo, fatevi questo favore.

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