The Secret Of Monkey Island, storie di pirati e scimmie

 Non mi piacciono le storie di pirati. Mai piaciute. L'ambientazione marinara, le navi, i pirati, le classiche avventure del mare, non mi piacciono proprio.

A parte, ovviamente, la saga di Monkey Island. Potevo iniziare da un gioco diverso? Decisamente no.


The Secret of Monkey Island è una avventura grafica del 1990, scritta da Ron Gilbert, edita dalla LucasArts. E' stato un gioco di passaggio, contando varie versioni uscite nell'arco di due anni  che coprivano le varie caratteristiche tecniche in veloce evoluzione delle piattaforme dell'epoca (grafica CGA, EGA, VGA; ri-arrangiamento della colonna sonora, supporto su floppy o su CD, inventario testuale prima e visuale poi)


Il gioco parla dell'avventura di Guybrush Threepwood che insegue il sogno di diventare un pirata e dovrà quindi affrontare varie prove per essere effettivamente accettato come parte della categoria. Ovviamente non andrà tutto liscio e incontreremo personaggi più o meno strampalati, ma che rimangono nel cuore.

Per non parlare delle situazioni: duelli di spada (ad insulti), furti rocamboleschi, cacce al tesoro dai premi incredibili, cannibali, naufraghi e chi più ne ha più ne scimmia.


Qui Ron Gilbert aveva da poco scritto l'articolo che vi ho linkato nello scorso post e aveva bene in mente quelle regole. E sono tutte rispettate, rendendo The Secret of Monkey Island il capostipite di una saga incredibilmente divertente e il punto di svolta e di riferimento per tutti i giochi di avventura.

Il gioco ha avuto anche dei problemi: nella prima versione del gioco ad un certo punto il nostro protagonista si trova a girovagare per una foresta e trova il ceppo di un albero. Se il giocatore continua a esaminare il ceppo, il gioco chiederà di inserire il dischetto numero 22. Il gioco era inizialmente uscito in quattro dischetti, per cui era ovvio si trattasse di uno scherzo.

Ciononostante, il call-center della Lucas ha ricevuto miriadi di chiamate di giocatori che lamentavano la mancanza del dischetto 22 nella loro copia. Nelle successive versioni del gioco questo scherzo è stato eliminato e ancora oggi Tim Schafer, co-creatore del gioco, scherza sui social dicendo che se avete giocato una versione senza questo scherzo, avete giocato una versione fake del gioco.


In anni recenti ne è uscita anche una versione rimasterizzata in HD e completamente doppiata che però non è entrata nelle grazie dei fan: il look caratteristico va un po' perdendosi, risultando molto anonimo, inoltre soffre di vari problemi tecnici. Forse chi non ha mai giocato il gioco originale può comunque apprezzarlo ma per i fan è stata una realizzazione mediocre, che non rende giustizia al prodotto originale.


Non voglio parlare troppo approfonditamente di The Secret of Monkey Island anche se mi potrei dilungare per ore perchè credo, e lo credo sul serio, che qualunque videogiocatore dovrebbe giocarlo per capire cosa sia davvero un'avventura. Poi potrebbe non piacervi il genere, sono gusti e non si discute, ma questa è una pietra miliare della storia videoludica e chiunque, chiunque, dovrebbe assaporarne l'essenza.

Giocatelo, davvero.

E non fatevi distrarre dalle scimmie a tre teste.

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