Golvellius (MSX) salviamo principesse

 Buongiorno belle personcine che rispondono a giochi di successo, oggi voglio parlarvi di Golvellius.


Uscito nel 1987 come esclusiva giapponese per l'MSX e successivamente convertito per Master System, Golvellius viaggia sulla stessa tipologia di avventura lanciata da Hydlide per home computer giapponesi e che poi verrà resa celebre al grande pubblico da The Legend Of Zelda per NES.


Il setting dato dal manuale è abbastanza classico: Un antico male sta per tornare e il re della nazione cade in preda ad una malattia. La sua unica figlia si reca nella valle maledetta alla ricerca di un'erba miracolosa per curarlo, ma viene rapita dal redivivo Golvellius. L'eroe vagabondo Kelesis, il nostro protagonista, viene a conoscenza della storia ma non appena vede la foto della principessa se ne innamora perdutamente e decide che farà tutto quello che è in suo potere per salvarla.

Per essere un gioco uscito su un home computer a 8 bit, la grafica è piuttosto dettagliata e molto colorata, i frame di animazione non sono tantissimi ma sono comunque efficaci e anche il sonoro è abbastanza convincente. Ma sicuramente è il gameplay il suo punto di forza, che risulta vario e bilanciato: si alternano sezioni con vista laterale a sezioni a scorrimento verticale per quanto riguarda le caverne, mentre nella mappa principale la visuale sarà dall'alto come per Zelda. 


Alla pressione del pulsate il nostro eroe brandirà la spada e ogni volta che uccideremo un nemico otterremo dei soldi, fino al massimo che il nostro portafoglio può tenere. Durante l'avventura troveremo fate e mercanti che ci venderanno alcuni oggetti, tra cui potenziamenti per l'esplorazione, armi, scudi, potenziamenti per la vita o per il portafoglio. Forse questo però è anche l'unico punto debole del gioco: per riuscire a ottenere oggetti e potenziamenti serviranno parecchi soldi e ci troveremo spesso a cercare aree adatte a poter farmare soldi uccidendo mostri senza rischiare troppo.

Dovendo ripetere a lungo questa operazione, verso metà gioco ci sarà il rischio che diventi un'operazione troppo pesante.


Seguendo gli indizi che ci daranno la varie fate (o andando completamente a caso se non capite il giapponese) troveremo caverne nascoste con i boss: il malvagio Golvellius ne ha messi 7 a guardia ciascuno di una sfera magica della valle e noi dovremo sconfiggerli tutti e recuperare le 7 sfere per  salvare la principessa.

Bisogna fare attenzione però: una volta esaurita la nostra energia ci sarà il game over e ci toccherà ripartire dal punto iniziale della mappa, conservando gli oggetti se avremo salvato il nostro codice eroe ma con metà soldi. Questo vuol dire che se moriremo durante un boss ci toccherà non solo rifare il percorso, ma anche tutta la sezione della caverna, che non sempre sono sezioni semplici o brevi.


Come avrete intuito il gioco prende a piene mani da molti generi diversi ricordando soprattutto Hydlide, Zelda e Wonder Boy, ma comunque riuscendo a ricavare un mix che per certi versi è unico e con una sua personalità.

Come detto Golvellius è uscito inizialmente solo per il mercato giapponese dell'MSX, per essere acquistato da SEGA l'anno successivo e convertito per Master System, in una versione che si potrebbe definire un remake in quanto ha la grafica completamente rifatta così come la struttura delle mappe e del mondo di gioco, ne conserva solo l'idea e il gameplay di base.

La stessa versione verrà poi riconvertita l'anno successivo per MSX2.


Golvellius cade in quella zona di giochi semi sconosciuti che però vale la pena guardare e provare almeno una volta, assaporando un po' alla volta il senso di scoperta ed esplorazione che trasmette l'avventura.

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